Kollettivo Autonomo Antifascista Verona
Apriamo spazi di pensiero critico
I folli aprono le strade, che poi i prudenti seguiranno…

2007 – 2013

Sei anni. Sei lunghissimi interminabili anni.

Nell’ormai lontano giugno del 2007 Flavio Tosi veniva eletto sindaco della città. Più che eletto sarebbe legittimo dire “acclamato”, viste le dimensioni della vittoria (60,7%), certo aiutato dal crollo del sindaco democristiano uscente Paolo Zanotto, relegato ad un misero 33% (addirittura meno del 39% che gli consentì nel 2002 di arrivare ad un miracoloso ballottaggio, poi vinto).

Solamente per poche persone quell’elezione fu una sorpresa. I segni della “marea verde padania” in arrivo erano parecchi. Chi conosceva appena un pochino la città di Verona e chi aveva avuto modo di seguire la storia politica di Flavio Tosi non poté stupirsene assolutamente.

Stipendiato dalla collettività dal 1994 (anno della sua prima elezione in consiglio comunale) ha ottenuto fama e visibilità cavalcando demagogicamente le pulsioni razziste e xenofobe della città. La sua campagna contro “Rom e Zingari” ha avuto due effetti: farlo condannare in via definitiva per istigazione all’odio razziale e fargli ottenere quella popolarità smisurata che lo ha portato a diventare sindaco. This is Verona, baby!

Il suo primo atto, da Sceriffo neo-eletto, fu emblematico: sgomberare, prima, e radere al suolo, poi, il CSOA La Chimica in borgo Venezia. Un atto, a ben guardare, di profonda paura, se non vero e proprio terrore, verso l’unico luogo di aggregazione non inquadrato nella logica commerciale che a Verona la fa da padrona. L’unico ricettacolo di pensiero critico e alternativo.

Sei anni di Tosi sindaco. Sei anni senza uno spazio sociale.

Una mancanza, a nostro avviso, che in questo tempo ha pesato come un macigno. Non è un caso se proprio l’unico, timidissimo, tentativo di costruzione di uno spazio di pensiero critico (Piazza Dante) è stato demolito dalla repressione del tutto fuori misura proprio da parte del sindaco nel 2009 ed è stato svuotato di qualsivoglia contenuto politico.

Oggi, settembre 2013, l’aria che si respira a Verona la conosciamo tutti, ed è un’aria pesantissima. E non parliamo solo della violenza razzista più o meno esplicita (cui la promozione dell’Hellas in serie A ha semplicemente offerto un pizzico di euforia), ma delle zero opportunità e delle zero prospettive che si offrono a chi non accetta di uniformarsi alla maggioranza. Un senso di desolante desertificazione culturale che non lascia scampo a molt* che decidono di spostarsi in altre città per cercare quello che qui manca: CONFLITTO, LOTTA per prenderci quello che ci viene negato! Solo sporadici e malacconci episodi di “disagio anti-sistema” (vogliamo chiamarlo così? chiamiamolo come ci pare!).

Eppure l’avversario è lì, di fronte ai nostri occhi. Siamo noi che siamo inebetiti dal suo latrare e non ci azzardiamo a muovere un passo. Per quella stessa paura che lo ha costretto a toglierci tutto ciò che avevamo: SPAZIO!

CHE LA PAURA CAMBI DI CAMPO!

PS: E allora? Allora è ora di darsi una mossa, di aprire occhi, orecchie e soprattutto bocche, di cancellare quei tabù che ci siamo auto-imposti e di organizzarci per essere artefici del nostro futuro…

Stay tuned, stay rebel…

 

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