Kollettivo Autonomo Antifascista Verona
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ELETTO IL NUOVO RETTORE, NON C’È DA ASPETTARSI NULLA DI BUONO!

Come far finta di cambiare perché nulla cambi: questo è il dato che ci consegnano le elezioni per la scelta del nuovo Magnifico Rettore dell’Università di Verona.

 

stellaNL’unico dato su cui gioire è la fine dell’epoca segnata da Alessandro Mazzucco: un parvenu del potere, arrivato ai vertici dell’Ateneo quasi per caso (era il vice di Mosele quando questi si dimise per candidarsi in Provincia nel 2004), assolutamente inadatto (come i bilanci del suo mandato possono testimoniare) a gestire un momento burrascoso come quello appena trascorso (con tagli al Fondo di Finanziamento Ordinario che hanno fatto crollare i servizi per gli studenti ed aumentare vertiginosamente le tasse).

In compenso sempre pronto a piegare la testa di fronte ai potenti. Che si chiamassero Confindustria (con la sua pretesa di avere solo laureati “spendibili” nel settore industriale) o la giunta del sindaco Flavio Tosi (che ha saccheggiato gli spazi delle ex caserme S. Marta e Passalacqua, prima destinati all’Univr e poi regalati alla “riqualificazione privata”), il “Magnifico” Mazzucco non ha mai mancato di obbedire ai poteri forti.

 

Lo ricordiamo, in particolare,

 

*) per essere il responsabile dello sgombero dell’Aula Autogestita 1.6 (2009) e dello Spazio Zero (2013), avvenuti con un vigliacco cambiamento di serratura notturno

*) per essere il responsabile morale dell’aggressione dello scorso 12/02 da parte dei fascisti di Blocco Studentesco e Lotta Studentesca

*) per aver in più occasioni impedito (tramite la Polizia) il libero accesso degli studenti agli spazi universitari (vedi conferenza Tosi-Feltri nel 2009)

 

Chi prende il suo posto è Nicola Sartor, già sottosegretario all’Economia nel Governo Prodi.

Nel tempo in cui il capitalismo finanziario segna la sua crisi più profonda, i governi (come quello di cui Sartor ha fatto parte) dichiarano l’Austerity per far pagare i costi del salvataggio delle banche alle classi meno abbienti. Ecco che con Sartor un rappresentante delle politiche di Austerity (un seguace di Padoa Schioppa), un garante degli interessi del capitalismo finanziario giunge al vertice dell’Ateneo Veronese. Gli unici a gioire sono i rappresentanti del PD, che così hanno l’opportunità di non essere esclusi completamente dalla spartizione della torta.

 

Dulcis in fundo: nemmeno Sartor, come gli altri candidati, ha preso una CHIARA E PRECISA POSIZIONE DI CONDANNA DELL’AGGRESSIONE DEL 12/02 ad opera dei gruppi neofascisti.

 

Con queste premesse, nulla di buono ci attende.

 

NON CI SONO RETTORI AMICI!

FIGHT CAPITALISM!

 

Kollettivo Autonomo Antifascista

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