Grazie alla campagna mediatica attraverso la quale si sono messi in luce da una parte l’incostistenza scientifica (e viceversa il suo evidente intento propagandistico) della “perizia” in difesa dei due marò, e dall’altra le pratiche squadriste e violente di CasaPound, organizzazione di estrema destra con parecchi referenti istituzionali (Marcello Ruffo e Vittorio Di Dio su tutti, eletti, è bene ricordarlo, nella lista civica personale del sindaco Tosi) è stato annullato il convegno neofascista in programma per il 24 aprile prossimo presso l’Associazione/Ristorante “Al Calmiere” a S. Zeno, nel pieno centro di Verona.
Non possiamo non sottolineare come i fascisti (sdoganati ufficialmente dal sindaco) provino in ogni modo ad accreditarsi presso la società civile dando un’immagine “pulita”, ma quando si riesce a gettare luce sui loro castelli di bugie tornino rapidamente a mostrare il loro vero volto: quello espresso dalla violenza fascista con le minacce e le intimidazioni che abbiamo purtroppo visto.
Siamo consapevoli di aver vinto una piccola scaramuccia, e non certo la guerra.
Anche perché ai fascisti è bastato andare a piagnucolare in Comune per ottenere una sala più grande e soprattutto PUBBLICA. Non deve certo stupirci che Flavio Tosi, il sindaco condannato per istigazione all’odio razziale e che ha sfilato in corteo con i neonazisti del Veneto Fronte Skinhead, si presti a risolvere i problemi “logistici” di CasaPound offrendo loro gli spazi che altrimenti non sarebbero in grado di procurarsi da soli (come dimostra la vicenda del Calmiere).Noi continueremo a lottare nelle strade e nei luoghi di aggregazione di questa città con le nostre modalità: autoformazione critica, militanza e produzione di conflitto sociale e di controinformazione. Sarebbe giunto invece il momento che la cittadinanza comprendesse il livello assolutamente impari dello scontro in atto: da una parte i fascisti con alle spalle il Comune di Verona che fornisce mezzi e spazi politici per la loro propaganda violenta; dall’altra gli antifascisti che, nel silenzio indifferente e colpevole di un’intera città, quella violenza la subiscono (moralmente e fisicamente) tutti i giorni.
Anche perché ai fascisti è bastato andare a piagnucolare in Comune per ottenere una sala più grande e soprattutto PUBBLICA. Non deve certo stupirci che Flavio Tosi, il sindaco condannato per istigazione all’odio razziale e che ha sfilato in corteo con i neonazisti del Veneto Fronte Skinhead, si presti a risolvere i problemi “logistici” di CasaPound offrendo loro gli spazi che altrimenti non sarebbero in grado di procurarsi da soli (come dimostra la vicenda del Calmiere).Noi continueremo a lottare nelle strade e nei luoghi di aggregazione di questa città con le nostre modalità: autoformazione critica, militanza e produzione di conflitto sociale e di controinformazione. Sarebbe giunto invece il momento che la cittadinanza comprendesse il livello assolutamente impari dello scontro in atto: da una parte i fascisti con alle spalle il Comune di Verona che fornisce mezzi e spazi politici per la loro propaganda violenta; dall’altra gli antifascisti che, nel silenzio indifferente e colpevole di un’intera città, quella violenza la subiscono (moralmente e fisicamente) tutti i giorni.
IL FASCISMO CRESCE SE NON LO SI COMBATTE, SCEGLI DA CHE PARTE STARE!
Kollettivo Autonomo Antifascista