Se non ci fosse la Giunta di Flavio Tosi (infarcita di ogni tipo di fascisti, razzisti, xenofobi ed integralisti) uno potrebbe pensare di trovarsi in una città come le altre… ma Verona non è una città come le altre!
Verona è la città dove per il compleanno dell’Hellas Verona si permette a due gruppi dichiaratamente neonazisti (Sumbu Brothers e 1903) di esibirsi dal palcoscenico dell’Arena di Verona (concesso gratuitamente dal Comune).
Verona è la città dove gli ex squadristi picchiatori fanno carriera politica: Nicola Pasetto e Luca Bajona (che nei primi anni ’80, da militanti del Fronte della Gioventù, spaccarono la testa con un crick ad un antifascista) diventarono, rispettivamente, deputato e vicesindaco. Andrea Miglioranzi (ex componente della band nazirock Gesta Bellica, militante del Veneto Fronte Skinheads) è divenuto presidente dell’Azienda Municipalizzata Igiene Ambientale. Marcello Ruffo (CasaPound Italia, che l’anno scorso festeggiò la laurea con una “caccia ai rossi” a mano armata in giro per i locali di Veronetta) è presidente della Commissione Cultura della III Circoscrizione, eletto con la lista civica del sindaco.
Verona è la città dove il sindaco sfila alla testa di un corteo organizzato da gruppi di estrema destra come Forza Nuova (fondato da Roberto Fiore, ex terrorista di Terza Posizione) e quando l’anno dopo alcuni militanti proprio di quel gruppo politico aggrediscono ed uccidono un ragazzo in pieno centro storico lo stesso sindaco dichiara ai giornali che “è un caso su un milione, poteva capitare a chiunque” (ipse dixit).
Verona è la città dove l’unica voce autenticamente resistente (il CSOA La Chimica) viene letteralmente demolita, rasa al suolo, polverizzata per volere del sindaco Flavio Tosi (condannato in via definitiva per “propaganda ed istigazione all’odio razziale”) neanche tre mesi dopo essere stato eletto.
Verona è la città dove si organizzano incontri istituzionali contro la violenza politica e chi li organizza è un consigliere di circoscrizione con due processi a carico per aggressione a mano armata ai danni di chi la pensava diversamente da lui.
Verona è la città dove nel 1995 furono approvate le tristemente famose mozioni omofobe in Consiglio Comunale (per rispondere all’Unione Europea che chiedeva uguali diritti per tutt*, gay/etero/trans che fossero) e dove nel 2014 ne è stata approvata un’ulteriore che impegna il Comune a “vigilare sui libri di testo in cui si parla di identità di genere”. In mezzo a questi due episodi una valanga di aggressioni a sfondo razzista ed omofobo. L’ultima capitata giusto un paio di settimane fa in un paese della provincia.
Verona è la città dove il Comune sceglie, per rappresentarlo all’interno dell’Istituto per la Storia della Resistenza (già, proprio la Resistenza Antifascista), un appartenente alla destra estrema.
E a Verona succede anche che i 99 Posse, gruppo napoletano con una ventennale storia di militanza antifascista, vengano tacciati di “istigare alla violenza” nel classico tentativo mistificatorio di fare un unico grande calderone di ogni avvenimento senza minimamente cercare di discernere tra chi durante la Resistenza ha agito per la libertà e chi invece per toglierla.
Il 25 aprile 2015 sarà il 70° anniversario della Liberazione dal Nazifascismo. Una nuova, grande mobilitazione servirà per cancellare i rigurgiti di quella violenza fascista che, sconfitta dagli eventi, deve essere per sempre consegnata alle pagine più nere dei libri di storia.
CONTRO IL FASCISMO E LA SUA VIOLENZA ORA E SEMPRE RESISTENZA!
Kollettivo Autonomo Antifascista Verona