L.S.O.A. Clandestino nasce a Veronetta dopo la manifestazione autonoma del 18 ottobre (in concomitanza con lo Sciopero Generale proclamato dai sindacati di base) dalla necessità di molt* giovani di creare uno spazio per costruire un progetto politico preciso anche e soprattutto a fronte dei disastri causati dal regime di Austerity e dall’instabilità politica italiana che non garantisce soluzioni efficaci ai problemi.
L’Assemblea che gestisce il L.S.O.A. è composta da student*, lavorator*, migranti e precar* che quotidianamente vivono problemi quali la mancanza di aule studio e luoghi di aggregazione giovanile, il rincaro dei prezzi degli affitti che colpiscono gli stipendi già miseri di lavoratori e migranti, gli sfratti, la mancanza di un contratto sicuro per i precari, l’elevato costo di corsi di formazione professionale, la mancanza di incentivi e in generale tutto quello che la maggior parte di NOI sta passando a causa delle politiche europee e delle banche.
Come al solito i costi della crisi del capitalismo vengono fatti ricadere sui più deboli, su chi non ha diritti, su chi già è pesantemente in difficoltà.
Quindi la necessità di uno spazio sorge spontanea, e se le istituzioni “democratiche” voltano le spalle a chi ragiona fuori dallo schema “profitto/denaro/merce” siamo pronti a prendere e creare questo spazio con la forza dei nostri ragionamenti. L.S.O.A. Clandestino nasce per chi chiede di essere aiutato, sostenuto o semplicemente rincuorato, per chi, come noi, è convinto che non si debba guardare al profitto ma al benessere comune, per tutt* gli “invisibili” ed i clandestini di questa società.
L.S.O.A. Clandestino chiede una speranza di vita, come tutti quelli che ogni giorno attraversano il mediterraneo su zattere e barconi. Chiede aiuto alla gente della città ma propone un’alternativa, uno scambio, solidarietà per servizi autogestiti dalle persone per le persone, senza profitto. E la solidarietà del quartiere sta già arrivando in questi giorni da decine di persone che, incuriosite, entrano per vedere il palazzo e si complimentano con noi per il lavoro di sistemazione che stiamo facendo.
Il collettivo studentesco Autonoma-Mente gestirà l’ambito culturale allestendo un’aula studio con corsi di recupero autogetiti e biblioteca pubblica, programmerà un doposcuola gratuito e promuoverà assemblee sui temi “caldi” della scuola.
All’interno di queste mura troverà spazio il collettivo di migranti che allestirà mense settimanali e sportelli di aiuto legale sul problema sfratti.
Altre attività proposte sono corsi di autoformazione professionali per combattere la crisi ripartendo dal basso apprendendo i mestieri di base per frenare lo sviluppo incontrollato della società, formando le persone sul rispetto del prossimo e dell’ambiente. Questo favorito anche dal giardino interno del laboratorio che può essere adibito ad orto.
Per contrastare la crisi si promuoveranno mercatini autogestiti per la rivalutazione dell’usato e dell’autoproduzione, palestra popolare, sale prove libere.
Per questo vogliamo uno spazio, per promuovere la cultura contro il profitto, per riaprire luoghi di dibattito, per coinvolgere tutt* nella gestione con assemblee politiche e culturali.
Ci siamo già presi uno spazio e lo abbiamo tolto dal degrado, se ci manderanno via ne troveremo altri… non ci fermerà la repressione nè la crisi.
Ma con la partecipazione di tutt* possiamo fare in modo di farcelo assegnare così da trarne vantaggio tutti.
Di sicuro non giova a nessuno lasciarlo abbandonato al degrado e allo smog!!